News e approfondimenti

newsIn questo post trovate tutte le news e gli approfondimenti a cura della nostra redazione. Elencati in ordine cronologico tutti i post informativi sugli argomenti più interessanti che riguardano la cura e l’igiene orale. Scoprite quali sono le ultime novità in materia dentistica e approfondite la vostra conoscenza negli ambiti specifici e nei servizi che offre il Centro Chirurgia Orale

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Implantologia dentale, quando e perché si usa

implantologia dentaleCosa si intende per implantologia dentale? In materia si fa spesso molta confusione. Ecco perché abbiamo deciso di affrontare l’argomento con un post che ha lo scopo di chiarire le idee a pazienti e non solo.

Iniziamo allora con una definizione: per implantologia dentale si intende quell’insieme di tecniche chirurgiche finalizzate alla riabilitazione funzionale per i pazienti affetti da edentulismo (totale o parziale) mediante l’utilizzo di impianti dentali.

Questi impianti non sono altro che dispositivi, metallici e non, inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare, o sopra di esso ma sotto la gengiva, atti a loro volta a permettere la connessione di protesi, fisse o mobili, per la restituzione della funzione masticatoria. Questi dispositivi possono essere di diverse forme, inseriti in diverse sedi con tecniche differenti e poi connessi alle protesi con diverse tempistiche.

Il materiale in cui sono realizzati la maggior parte degli impianti è il titanio. I più utilizzati sono quelli a vite di tipo endosseo, nella maggioranza dei casi lasciati sommersi sotto gengiva per un periodo congruo in base alla sede.

L’implantologia dentale si suddivide in: endossea e iuxtaossea. Quella endossea è al momento la più diffusa, ed utilizza impianti di forma cilindrica/conica più o meno filettati all’esterno e con connessione interna a varia conformazione per la parte emergente, viti piene di un solo corpo, lame ed aghi.

L’implantologia endossea si divide fondamentalmente in due grandi scuole: quella italiana e quella svedese. L’implantologia di scuola italiana è storicamente precedente, meno diffusa ma concettualmente ancora oggi è altrettanto importante quanto la seconda. Alla scuola italiana si deve l’introduzione del primo impianto specificamente progettato per il carico immediato, l’introduzione del titanio nella produzione degli impianti , l’introduzione dell’area di rispetto biologico sui corpi implantari, il primo protocollo all on six e gli impianti inclinati, la saldatrice endorale.

Metodiche di implantologia dentale

Un impianto è l’alternativa più moderna della sostituzione dentale permanente. Le metodiche di implantologia prevedono principalmente due tecniche chirurgiche:

two stage: in due fasi, la prima “sommersa”, ovvero con inserimento dell’impianto, sutura sottomucosa e successiva riapertura della mucosa dopo 2-6 mesi ed avvitamento del”pilastro dentale” sull’impianto;

one stage: inserimento dell’impianto, che viene lasciato transmucoso, emerge la testa dell’impianto, si potrà così o lasciare guarire (sempre per 2-6 mesi) per integrazione ossea o caricare immediatamente, con apposito pilastro dentale, in modo provvisorio o definitivo, a seconda dei casi.

Criteri di successo degli impianti

I criteri per cui si considera l’impianto avvenuto con successo sono:
– Assenza di dolore persistente riferito al sito dell’impianto;
– Assenza di infezione ricorrente;
– Assenza di mobilità dell’impianto;
– Assenza di radiotrasparenza attorno all’impianto.

Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo al portale ufficiale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia

 

 

Protesi dentale fissa e mobile: qual è la differenza?

protesi dentaleOggi vi parliamo di protesi dentale fissa e mobile: vi daremo semplici informazioni per distinguere le principali differenze tra le due e così avrete maggiori strumenti se vi capiterà (ahìnoi) di averne bisogno.

I nostri denti sono molto delicati, non è certo una novità. Prevenire e curare le patologie ad essi associati è importantissimo per la salute psico-fisica di tutto il nostro organismo. Quando però questa è già pregiudicata è necessario intervenire anche con supporti esterni come la protesi.

Spieghiamo allora nel dettaglio cosa è una protesi dentale e a cosa serve. Ci soffermeremo poi su cosa si intende per protesi dentale mobile

PROTESI DENTALE

La protesi dentale è un manufatto, realizzato da un Odontotecnico abilitato, utilizzato per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici.

La protesi dentale deve rispettare i seguenti requisiti:

  • Funzionalità, cioè ciò che riguarda il ristabilimento della corretta masticazione e delle funzioni articolari;
  • Resistenza, cioè la protesi deve resistere al carico masticatorio e all’usura dei liquidi buccali;
  • Innocuità, cioè la protesi deve essere costruita con materiali che non siano tossici e non deve presentare “angoli vivi” che potrebbero danneggiare i tessuti;
  • Estetica, cioè i denti artificiali devono essere il più possibile simili a quelli naturali in modo da non alterare il corretto profilo facciale del paziente.

La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro con la cementazione e non può essere rimossa dal paziente. In base alle funzioni si distinguono tre tipi di protesi fissa:

  • Protesi fissa di ricostruzione, che ha il compito di ricostruire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo quindi dalla completa distruzione;
  • Protesi fissa di sostituzione, che sostituisce completamente con elementi particolari i denti naturali;
  • Protesi fissa di fissazione, che ha la proprietà di bloccare e distribuire correttamente le forze masticatorie.

Questi elementi se si ancorano sul dente o radice residuo vengono definiti corone, se poggiano sui denti adiacenti con il fine di ripristinare denti mancanti sono detti ponti, e se sono applicati su impianti inseriti nell’osso sono definiti protesi su impianti.

PROTESI MOBILE

Con questo termine si intendono tutte le protesi atte alla sostituzione di intere arcate o parti di essa. Sono definite mobili in quanto possono essere rimosse facilmente dal paziente durante l’arco della giornata. Le protesi mobili si distinguono in protesi totale, protesi parziale e protesi mista-scheletrata.

La protesi mobile totale, o dentiera, è costituita da una base in resina dove vengono montati degli elementi dentari, che possono essere di “resina o ceramica”. Tale protesi è indicata per quei pazienti a cui mancano totalmente i denti di un arcata.
La protesi totale deve essere portata sempre durante il giorno: il paziente i primi giorni dovrà abituarsi a questo dispositivo (come a volte succede con un paio di scarpe nuove), se il paziente si accorge che il manufatto fa male o tende a provocare delle piccole ulcere, deve recarsi subito tramite appuntamento, dal dentista e farsi ritoccare la protesi nel punto in cui da fastidio.

Quando la protesi perde la sua stabilità, deve essere riadattata alle mucose (queste nel tempo cambiano a causa dell’osso che tende a ritirarsi). Se siete portatori di una protesi mobile è bene fare un controllo, almeno 1 volta l’anno.