Ortodonzia, cosa studia e a cosa serve

ortodonziaOrtodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di studiale le anomalie della costituzione, dello sviluppo e della posizione dei denti e delle ossa mascellari.

Chiamata anche ortognatodonzia, questa disciplina ha l’obiettivo di prevenire ed eventualmente correggere queste anomalie e quindi produrre dei miglioramenti della funzione masticatoria, della respirazione e della pronuncia; e dei cambiamenti estetici del viso e del sorriso.

La pratica ortodontica consiste in due tipi di terapia, che spesso sono consequenziali. Essi sono:

  1. La terapia chirurgica, cioè l’estrazione di quei denti che ostacolano l’allineamento e l’articolazione degli altri o la loro corretta posizione.
  2. La terapia meccanica, cioè la costruzione di diversi tipi di apparecchi quali:
  • Attivi: agiscono direttamente con la loro forza quando viene attivata
  • Passivi: sfruttano le forze masticatorie essendo di per sé inattivi

LE FASI DEL TRATTAMENTO DI ORTODONZIA


Possiamo distinguere diverse fasi del trattamento in funzione dell’età in cui questo venga iniziato.

Età infantile (terapia intercettiva), che interviene nella fase di dentatura mista (presenza di denti decidui e permanenti tra i 5 ed i 9 anni), utilizzando apparecchi fissi e mobili.
Lo scopo è di guidare lo sviluppo delle ossa mascellari e quindi  l’eruzione dei denti permanenti nella loro posizione corretta.

Adolescenza (terapia ortodontica propriamente detta), che si interessa dell’allineamento dentale utilizzando apparecchiature di tipo fisso (brackets) che possono essere di varie tipologie.
Il trattamento intercettivo facilita notevolmente questa fase in quanto predispone al corretto rapporto delle arcate dentarie, alle creazione degli spazi sufficienti per l’ allineamento dentale ed elimina le interferenze muscolari.

Età adulta (cioè quando la dentizione permanente è ormai completa e la crescita staturale e cranio-facciale è terminata). L’obiettivo in questa fase non è solo l’allineamento dei denti ma soprattutto  la creazione di contatti ideali fra le arcate superiore ed inferiore  per migliorare le problematiche funzionali, che coinvolgono la salute gengivale, le articolazioni temporo mandibolari e la muscolatura masticatoria.

Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO)

Protesi dentale fissa e mobile: qual è la differenza?

protesi dentaleOggi vi parliamo di protesi dentale fissa e mobile: vi daremo semplici informazioni per distinguere le principali differenze tra le due e così avrete maggiori strumenti se vi capiterà (ahìnoi) di averne bisogno.

I nostri denti sono molto delicati, non è certo una novità. Prevenire e curare le patologie ad essi associati è importantissimo per la salute psico-fisica di tutto il nostro organismo. Quando però questa è già pregiudicata è necessario intervenire anche con supporti esterni come la protesi.

Spieghiamo allora nel dettaglio cosa è una protesi dentale e a cosa serve. Ci soffermeremo poi su cosa si intende per protesi dentale mobile

PROTESI DENTALE

La protesi dentale è un manufatto, realizzato da un Odontotecnico abilitato, utilizzato per rimpiazzare la dentatura originaria persa o compromessa per motivi funzionali e/o estetici.

La protesi dentale deve rispettare i seguenti requisiti:

  • Funzionalità, cioè ciò che riguarda il ristabilimento della corretta masticazione e delle funzioni articolari;
  • Resistenza, cioè la protesi deve resistere al carico masticatorio e all’usura dei liquidi buccali;
  • Innocuità, cioè la protesi deve essere costruita con materiali che non siano tossici e non deve presentare “angoli vivi” che potrebbero danneggiare i tessuti;
  • Estetica, cioè i denti artificiali devono essere il più possibile simili a quelli naturali in modo da non alterare il corretto profilo facciale del paziente.

La protesi fissa viene fissata agli elementi pilastro con la cementazione e non può essere rimossa dal paziente. In base alle funzioni si distinguono tre tipi di protesi fissa:

  • Protesi fissa di ricostruzione, che ha il compito di ricostruire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo quindi dalla completa distruzione;
  • Protesi fissa di sostituzione, che sostituisce completamente con elementi particolari i denti naturali;
  • Protesi fissa di fissazione, che ha la proprietà di bloccare e distribuire correttamente le forze masticatorie.

Questi elementi se si ancorano sul dente o radice residuo vengono definiti corone, se poggiano sui denti adiacenti con il fine di ripristinare denti mancanti sono detti ponti, e se sono applicati su impianti inseriti nell’osso sono definiti protesi su impianti.

PROTESI MOBILE

Con questo termine si intendono tutte le protesi atte alla sostituzione di intere arcate o parti di essa. Sono definite mobili in quanto possono essere rimosse facilmente dal paziente durante l’arco della giornata. Le protesi mobili si distinguono in protesi totale, protesi parziale e protesi mista-scheletrata.

La protesi mobile totale, o dentiera, è costituita da una base in resina dove vengono montati degli elementi dentari, che possono essere di “resina o ceramica”. Tale protesi è indicata per quei pazienti a cui mancano totalmente i denti di un arcata.
La protesi totale deve essere portata sempre durante il giorno: il paziente i primi giorni dovrà abituarsi a questo dispositivo (come a volte succede con un paio di scarpe nuove), se il paziente si accorge che il manufatto fa male o tende a provocare delle piccole ulcere, deve recarsi subito tramite appuntamento, dal dentista e farsi ritoccare la protesi nel punto in cui da fastidio.

Quando la protesi perde la sua stabilità, deve essere riadattata alle mucose (queste nel tempo cambiano a causa dell’osso che tende a ritirarsi). Se siete portatori di una protesi mobile è bene fare un controllo, almeno 1 volta l’anno.

Salute Orale, il Ministero aggiorna le Linee Guida

Aggiornato il testo “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta”. Ecco le nuove disposizioni.

 

Il Ministero della Salute ha provveduto a aggiornare le Linee Guida Nazionali per la salute orale degli adulti. Il documento (LEGGI), che era stato redatto nel 2009, adesso prevede dei focus più specifici su alcuni temi di stretta attualità.

Tra gli aggiornamenti ci sono:
– la prevenzione delle patologie dei tessuti duri;
– la prevenzione delle malattie parodontali;
– la prevenzione dell’edentulia;
– la prevenzione dei tumori maligni del cavo orale.

TESSUTI DURI

Per prevenire le patologie dei tessuti duri, il Ministero raccomanda un presidio generale della popolazione a prescindere dall’età, l’utilizzo di dentifrici al fluoro e mineralizzanti, la sostituzione del saccarosio con lo xilitolo, una particolare attenzione al tipo e alla frequenza dei pasti.

MALATTIE PARADONTALI

Per prevenire le malattie paradontali, le Linee Guida suggeriscono un adeguato controllo della placca dentale tramite corrette pratiche di igiene, il ricorso alla terapia meccanica non chirurgica e a quella chirurgica, oltre al ricorso agli antibiotici nei casi indicati dai professionisti.

TUMORI CAVO ORALE

Per prevenire i tumori maligni del cavo orale, il Ministero della Salute raccomanda stili di vita sani con eliminazione o riduzione di pericolosi fattori di rischio come alcol e fumo e periodiche visite di controllo specialmente per i soggetti di età superiore ai 40 anni e per le persone a rischio. Macchie, lesioni e verruche di ogni tipo devono essere attentamente valutate dallo specialista indipendentemente dall’entità dei sintomi se non guariscono entro 14 giorni.